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POLITICA IN VERSI
Neve e sale
Eva Sani


ponte di San Gerardino sotto la neve

È domenica. Ogni dove
già rimbomban brutte nuove:
c'è la fosca previsione
di una gran perturbazione
che col freddo combinata
ci darà gran nevicata.
E la cosa è strasicura:
neve pure giù in pianura.

Nella notte tempestosa
vien giù neve farinosa
che ricopre, ed è un incanto,
ogni cosa col suo manto,
ivi incluse strade e viali
per le auto o pedonali.

Già dell'alba col chiarore
fuor vediamo con orrore
che dell'auto la pressione
ha formato un gran lastrone
di bel ghiaccio cristallino
come quel d'un lago alpino
buono certo pel passaggio
di chi fa del pattinaggio.

Spazzaneve e spargi sale?
Non sia mai che il personale
sia di notte risvegliato
e al lavoro poi impegnato
dopo le pene patite
per seguire le partite…
o la gita fuori porta
che la festa ognor comporta!

O c'è forse scarsità
di salgemma qui in città?

Ora il traffico è bloccato
per il suolo sì ghiacciato:
è mandato in quel tal posto
l'assessore a ciò preposto.
Per fortuna, la mattina,
il sol fa una capatina
provocando la fusione
del granitico lastrone.

Ma la giunta progressista
non fia mai che ignava assista!
Lunedì nella serata
ogni forza è dispiegata
ed il sale vien cosparso,
e non certo in modo scarso,
sull'asfalto ben asciutto
certo con nullo costrutto.
In un amen vien spazzato
dalle auto dal selciato
tutto il sal sparso con cura:
ora è lì per far bordura!

Or sappiam che con il sale
il comun può farsi male:
più del sal nei magazzini
gli assessori, poverini,
sarian meglio preoccupati
che lor fossero dotati,
qui lo dico, strucca, strucca,
di buon sale nella zucca!


Eva Sani


vecchie saline


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  1 marzo 2005